
2 modi per fare lezione di ukulele online: Google Hangouts e Facebook + Skype
Anni fa mi venne l’idea di iniziare a fare lezioni di ukulele online attraverso una videoconferenza. Chiaro: non era tutta farina del mio sacco visto che in giro per il mondo iniziavano a farsi sempre più frequenti i casi di Maestri di musica impegnati a fare lezione online però, ad onor del vero, anche mettendomi a cercare con la lente di ingrandimento non è che ne avessi trovati così tanti qui in Italia.
Una videochiamata con il tuo alunno può sembrare riduttiva però, grazie ad una webcam, un microfono e soprattutto una connessione ad alta velocità, si possono fare belle cose. Anche solo l’idea di andare a lezione dal tuo Maestro che magari vive a 500km da casa tua è affascinante, il fatto che poi venga comunque fuori una bella videolezione in cui ti viene corretta l’impostazione e si studiano assieme le nozioni che ti interessano è certamente una cosa da tenere in considerazione per chi vuole calcare la strada dell’insegnamento e aprirsi ai nuovi scenari.
Vediamo quali sono ad oggi i principali metodi per insegnare online senza spendere una lira fra server performante e configurazione di un streaming privato. Non sarò ultra-dettagliato e parlerò essenzialmente delle cose che ho notato io. Parliamo di cose semplici e accessibili tramite browser: ti chiamo… rispondi… videochattiamo e suoniamo.
Google Hangouts
Sottovalutato ancora da molti, è la prima vera alternativa a Skype. Pur non offrendo ancora una qualità audio/video ottimale ti dà l’opportunità di configurarla a seconda delle situazioni e rispetto a Skype, la connessione sembra cadere meno frequentemente. Al di là degli effetti grafici che in una lezione di musica servono ben poco, non c’è la possibilità di scambiare file… e questa cosa è grave perché se durante la lezione vogliamo metterci a studiare insieme una tablatura, o ti mando il file via email oppure condividiamo il desktop. Però va detto che ci sono tante altre cose che potrebbero farci propendere verso gli Hangouts: dalla chiamata di gruppo in un’ipotetica “lezione collettiva” alla possibilità di organizzare Hangouts a mo’ di “evento” con tanto di invito e reminder su Google+.
Gli Hangouts sono supportati sui tre principali sistemi operativi: Windows, OSX e Linux.
Facebook + Skype
Per me Skype è stato il precursore. Appena abbandonata l’epoca dell’ISDN mentre tutta l’Italia iniziava a considerare l’ADSL, Skype iniziava a proporre videochiamate che attraverso altre porte, permettevano una qualità audio/video che oggi definiremmo probabilmente agghiacciante mentre all’epoca era imbattibile. Il problema è che da quando è stato rilevato da Microsoft qualcosa è cambiato: la qualità è più o meno rimasta la stessa e la mancanza di setup manuale si fa sentire. Ogni tanto la connessione salta e non ti è data la possibilità di abbassare i bitrate. Il software è diventato molto più pesante. Resta la comodità di poter scambiare file e condividere desktop in vecchio MSN Messenger style ma francamente, nel 2014 ci aspettiamo di più.
In pratica, quello che ci aspettavamo era la sua integrazione su Facebook.
Dopo aver scaricato il plugin sul tuo browser, Facebook abbraccia Skype e aggiunge una piccola icona a forma di telecamera vicino al nome utente che ritrovi in chat.
A quel punto tutto ciò che ti viene offerto è una videochat e la possibilità di lasciare dei messaggi multimediali al tuo contatto. Fine. Non hai altro. Solo una qualità audio/video leggermente superiore alla media… frutto di un plugin configurato alla perfezione? BOOOOOOH!
Il plugin a quanto pare non sembra essere supportato su Linux.
Il verdetto
Alla fine parliamoci chiaro: avere a disposizione mille cose può anche far comodo ma se a rimetterci è la qualità della videochiamata stessa non vale la pena. È molto più frustrante doversi riconnettere oppure incappare nel tunnel di “…Spè… Ti chiamo io… Riproviamo”. Con una buona organizzazione dietro, che non faccia esclusivamente affidamento ai social network ma che magari si appoggi al tuo sito internet per gestire prenotazioni, materiale didattico e tutto il resto, direi che le funzionalità aggiuntive possono tranquillamente essere messe da parte per dare la precedenza ad una videochiamata che soddisfi ambo le parti.
I Google Hangouts sono molto più completi e da qui puoi comprenderne il loro utilizzo in diverse circostanze. Al contrario, il plugin di Skype per Facebook è talmente essenziale che taglierebbe sul nascere qualsiasi confronto al di fuori della videochiamata stessa.
A noi però, ai fini di una lezione di musica fluida e senza troppe interruzioni, ci interessa principalmente quella e in un paese che forse neanche sarebbe in grado di utilizzare al meglio i mille risvolti che ti offre un Hangout, mi sento di spingere per l’accoppiata Skype + Facebook.