
Adotta anche tu un ukulele!
Ma voi come vi ponete guardando la foto qui sotto? Fa un enorme piacere sapere che Samuele Bersani, Niccolò Fabi, Morgan e Daniele Silvestri abbiano adottato un ukulele. Sono sempre di più i musicisti che si interessano al nostro strumento però… non lo so, mentre guardo il collage portato all’attenzione dal buon Fabregas su Facebook, la prima cosa che penso è che amarezza… non so’ arivati manco a 50 Euro.
E lo so, non me ne vogliate male però io dal professionista mi aspetto un po’ più di cura dei dettagli sennò mi disamoro e va a finire che la smetto di ascoltarmi i Bluvertigo (però che fichi che erano… ‘mmazza… fichi proprio).
Cioè, divertirsi con l’ukulele ci sta tutto, eh. Chiariamolo. Però loro sono musicisti, dai… perché mandano quest’idea mentre gli utenti del forum piangono sangue con gli Eko che si autodistruggono dopo 10 minuti? Ma li hanno mai provati strumenti un po’ più costosi? Proprio loro che dovrebbero capire la bontà di uno strumento musicale ed esserne portatori, finiscono col cavalcare il trend rinnovato ed allontanarsi sempre di più dall’anima del loro lavoro/passione?
Io mi perplimo… Sarà che so’ le 3:26 ma non capisco…
Meanwhile in UK
Hai visto George Harrison e Paul McCartney nel video qui sopra? Lascia stare Ringo, smettila di guardarlo, fai finta che non ci sia. Guarda i modelli che stanno suonando e senti come se la improvvisa George… a metà fra le pentatoniche ed i tremolii hawaiiani.
Dai, non venirmi a dire “Eeeeeeeh vabbè ma che c’entra sono i Beatles!” ché sennò mi intristisco. Non è quello il punto. È che gli piaceva un bel suono ed un bello strumento. Erano musicisti e ti avrebbero risposto con la massima umiltà facendo spallucce dicendo “Beh… carino, no?! È divertente da suonare! Provalo!”.
Ora.
Questi quattro, sulla carta sono colleghi dei tre del video. La parola giusta è proprio questa qui: colleghi. Più o meno come te e me perché se ci stampiamo il CD puzzone con i nostri pezzi e ce lo acquista Mariolino quando andiamo a prenderci il caffettino al baretto, entriamo anche noi a far parte di diritto nella categoria. Quei tre (due, Ringo per favore lo lasci stare) investono in un buon suono esattamente come facciamo noi sul forum mettendoci i soldi da parte. Questi quattro, almeno apparentemente, no.
George Harrison manda una lettera in cui scrive che tutto il mondo dovrebbe suonare l’ukulele, che è lo strumento della gioia e che è fichissimo. Samuele Bersani però c’ha l’ukulele blu con la maglietta blu… Adotta anche tu un ukulele! Daje!
In Italia chi rappresenta cosa? I musicisti in cima alla nostra catena musicale avevano tutte le carte in regola per restare lì o c’era qualcosa di fumoso dietro le quinte che ha trovato terreno fertile nella nostra non cultura musicale?
Tutti noi siamo cresciuti col mito della Telecaster di Bruce Springsteen.
A saperlo prima mi sparavo un Mahalo da Feltrinelli.
ahahahahahhahah, bell’articolo. ebbene si qui siamo ancora una volta difronte alla realtà italiana, i “musicisti che ci rappresentano”.. bè… lasciano al quanto desiderare. Samuele appare come un bambino di 6 anni al quale hanno appena regalato un giocattolino che a lui non piaceva, lui voleva una chitarra, ma deve per forza sorridere perchè gli stanno facendo la foto.
senza parlare degli altri, mi viene molto da pensare. Loro sono musicisti, affermati, cantanti, c’hanno i soldi cazzo! Vanno pure alla TV! se devono dire adotta un Ukulele porca troia spendi 200 euro e comprane uno buono non prende il giocattolino che ti danno al supermercato se fai più di 100 euro di spesa! Il pensiero iniziale era bello e buono, poteva servire molto far vedere musicisti affermati e televisivi italiani che suonano un ukulele con la U grande e soprattutto che lo suonano come dio comanda. invece no, prendono 4 sfigati gli appioppano un ukulele da 20 euro max e “adotta anche tu un ukulele”… che significa?
Morgan suona anche un RISA http://www.metamorgan.it/gallery/Morgan-MemorandOm-Teatro-Smeraldo-Milano-20.03.2012/DSC_2382.JPG.php ; però è indubbio il fatto che l’ukulele non sia decisamente il “suo” strumento, non lo suona in modo professionale (del resto Morgan prova a suonare qualunque cosa gli capiti per le mani, improvvisando anche senza curarsi troppo del risultato); come non è proprio il suo strumento la chitarra (è mancino ma suona strumenti da destro senza invertire le corde, quindi gli accordi spesso non “suonano” benissimo; va meglio invece col fingerpicking), di fatto è un pianista-tastierista e bassista. Ha sempre avuto una passione per gli strumenti giocattolo, in passato sul palco c’erano macchine da scrivere giocattolo, fischietti, piccole maracas di plastica, mini-glockenspiel ecc e l’Ukulele Eko rientra nel gruppo “strumenti in miniatura -giochi”. Tramite questo strumento ha anche conosciuto Gaetano Cappa (altro appassionato di strumenti “mini”, dai minisynth a una vera collezione di Ukulele, questi sì anche del valore ci parecchie centinaia di euro) che poi è stato anche il suo vocal Coach a X Factor e che si occupa della distribuzione EKo http://www.barlumen.com/ukulele-eko.htm . Come saprete ha anche curato la raccolta Ukulele Italiano http://www.barlumen.com/attivita/musica/ukeit-vol-1.htm e la 1^edizione del Festival http://www.rockol.it/news-95101/comunicato-stampa-ukeit—festival-dell-ukulele-il-4-e-il-5-luglio-a-vicenza Nonostante ciò Morgan continua spesso a preferire l’Eko, forse per ragioni sentimentali, chissà.
Ciao Mariab!
Il fatto è che da un collezionista di strumenti giocattolo mi aspetto un Ukette di Maccaferri in plastica, non un ukulele economico che purtroppo viene bersagliato più o meno da tutti. C’è differenza. Il RISA Ellie ad esempio è un buono strumento ma farlo rientrare nella categoria di strumenti semplicemente “strani” mi sembra una banalizzazione frutto della confusione che si è venuta a creare. La stessa che poi ti porta a mettere sul piatto gli ukulele da svariate centinaia di Euro di un collezionista mentre in realtà gli ukulele più ambiti arrivano tranquillamente intorno ai 3000 Euro, per non parlare poi di quelli da antiquariato. Dovresti dare un’occhiata alla collezione di Ukulelezaza (alias Remco Houtman Janssen)… quella sì che ti lascerebbe a bocca aperta.
La raccolta Ukulele Italiano, a cui fra l’altro ho preso parte insieme anche ad altri artisti come Veronica Sbergia, Frankie Hi-Nrg, Enrico Farnedi ed Adriano Bono fu un bell’esperimento accompagnato dalla prima edizione del Festival di ukulele organizzata grazie soprattutto al supporto di Aquila Corde. Nel frattempo però siamo andati avanti con un’altra edizione l’anno scorso, il Caldogno Ukulele Meeting, e le due edizioni a Roma di cui sono stato Direttore Artistico.
Il succo del discorso, e forse anche di questo articolo, è che c’è un intero mondo dietro alcuni personaggi che per quanto possano metterci buona volontà ed un sincero interesse, ogni tanto se ne escono fuori con dei piccoli ingenui segnali di facile presa sulle persone che ancora non hanno aperto Google per saperne qualcosa in più. Occhio: non mi sto riferendo agli articoli di Repubblica che dopo 5 anni “scopre” la versione di Jake per ukulele di “While My Guitar Gently Weeps” cadendo dalle nuvole… Più che altro parlo della cultura underground, di Festival che fanno il triplo di gente del primo Festival Italiano dell’ukulele, di ukulelisti italiani che nel frattempo hanno girato il mondo col proprio strumento, dalle Hawai’i all’Australia, di realtà snobbate dai media principali che però sono diventate, loro sì, il riferimento dell’ukulele in Italia. Semplicemente lavorando duro e costantemente. Senza neanche poter contare sul budget promozionale che hanno a disposizione “gli altri”. Pensa quanto possono essere potenti…
In definitiva, non c’è assolutamente polemica. Anzi… il mio in realtà è un “Benvenuti fra noi! Siamo a disposizione per eventuali chiarimenti e domande!” Quei 4 della foto posso solo che essere contento di accoglierli nella nostra “Ohana” :)
C’è un errore nell’articolo… Da Feltrinelli puoi solo sparati un eko :D
A parte gli scherzi, bell’articolo
ops.
Prima di dire la mia, premetto che mi sto appassionando ai tuoi post, JT, e quindi, perdonatemi, ma mi permetto di “leavare a reply” quasi sempre.
Per quanto riguarda l’articolo, beh, a me fa incazzare solo una cosa: io è da più di un anno che sto uscendo di testa per comprarmi un uke degno di tale nome, passo giorni interi a scandagliare il web per trovare “la scintilla”, per avere tra le mani uno strumento che possa lasciarmi contento e che valga il (piccolo) budget che mi ritrovo e che posso spendere ai miei amati 4 corde, mentre questi, che possono puntare a uno strumento di qualità, si fanno immortalare con dei giocattoli (per carità, bellissimi!).
Lo so cosa pensate: già, credo proprio sia invidia! Mea culpa! :)
Ho comunque un messaggio per loro. “Sono felice che diffondiate il culto per la pulce, ma state attenti a non trattare i nostri amici a 4 zam… ehm corde come giocattoli. Non provate a mancar loro di rispetto, perché noi YOUkulelisti veglieremo su di voi. Vi teniamo d’occhio.” Peace.
grande chico
“Ma voi come vi ponete guardando la foto qui sotto?”
Mmmhh credo che una foto sia una foto, per quanto ne so uno di questi qui può anche possedere anche un Kamaka custom. Poi se si tratta di una foto scattata a fini pubblicitari per la Eko, “Pecunia non olet”, non ho mai pensato che un testimonial di un prodotto lo usasse davvero e ne fosse realmente entusiasta. Cioè non mi metto a dire “ma diamine é mail possibile che la nazionale di calcio italiana per colazione si mangi fette di pane e Nutella!! Ma sfido che poi sono appesantiti!”
Se poi Bersani, Fabi, Silvestri o Morgan hanno solo ukulele pezzenti, peggio per loro :D
chiaro… ma la mia era una riflessione un po’ più ampia che paradossalmente potrebbe anche andare a parare sulla percezione che si ha di questo strumento e di come involontariamente venga sottoscritta da piccoli messaggi assolutamente ingenui e magari anche in buona fede.
non è per fare il complottista :) però ad esempio su altri strumenti più blasonati non vedo lo stesso atteggiamento…
io proporrei di fare una pubblicità progresso per l’ukulele in Italia :D
…n’artro po’ gianlù? :D