
Aquila “Red Series” per ukulele – Test di registrazione
La prima cosa che pensai strimpellando le “Red” era come si sarebbero potute inserite all’interno di un arrangiamento moderno. Fino a poco tempo fa avremmo pensato all’aggiunta di un mandolino per andare a riempire le frequenze lasciate libere da un’acustica. Succede ancora oggi per via delle sonorità tipiche di questo strumento che sembrano sedersi alla perfezione fra una chitarra e le frequenze medio basse mentre l’ukulele non trattato, spesso contribuisce a portare un mix verso atmosfere di nicchia, a cavallo fra gli “oldies” ed il folk spicciolo.
Ci sono stati casi in cui l’ukulele si inseriva alla perfezione in contesti pop, basti pensare a “Hey Soul Sister” dei Train oppure a “Into the Wild” di LP ma va detto che dietro si percepiva un lavoro di equalizzazione non indifferente che spogliava l’ukulele di alcune frequenze principali, paragonandolo in tutto e per tutto ad una chitarra acustica senza bassi.
La rivoluzione dell’ukulele
Per quanto riguarda le specifiche delle Red ti rimando alla recensione, più che vedere “come” abbiamo raggiunto questo risultato ora è il caso di soffermarsi sul risultato stesso e analizzare sul campo cosa abbiamo ottenuto e cosa potremmo ottenere.
Il suono tipico di un ukulele non amplificato si riconosce subito: è uno strumento con una forte presenza di toni medi e nei modelli più quotati si riconosce per via della brillantezza sulle frequenze più alte.
Sotto un certo punto di vista, all’interno di un mix composto da chitarra acustica, batteria, basso e pianoforte, trova il suo posizionamento naturale laddove andremmo ad attenuare la chitarra acustica per evitare uno sgradevole “effetto giocattolo”.
Le Red, pur mantenendo sostanzialmente invariate le frequenze fondamentali, aggiungono più carattere intorno ai 5000hz, incastrandosi in modo quasi perfetto con una chitarra acustica.
È questo il motivo per cui le consiglio fortemente a chiunque voglia arricchire lo spettro acustico di un arrangiamento con uno strumento indubbiamente particolare ma non invasivo e determinante come un banjo o un resonator.
La recensione delle Aquila “Red” con i link relativi all’acquisto la trovi qui.
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