
E così
Certo un po’ è spiazzante, qua sono le 3:57 e stanotte proprio non ce la facevo a comporre. Tempo fa mi ero ripromesso di girare una nuova serie di video e rivoluzionare completamente il mio sito… Stavolta volevo provare a insegnare come registrare e produrre un pezzo sull’ukulele dall’inizio alla fine. Poi però sono successe cose che te lo devo dire, non sono state proprio facilissime da gestire! Le passo velocemente in rassegna dagli sponsor che non rispondono, passando per programmatori incasinatissimi, serie tv nuove e fondi destinati ad ipotetici team di lavoro che spariscono dall’etere come Natalia Estrada ma non finiscono in una fattoria ad allevare cavalli – perché sì, non c’è niente di male nell’ammettere che googlo Natalia Estrada 2017. Vai a vedere che ti esce, poi mi dici.
Ti aggiorno un attimo per te che eri rimasto agli ultimi articoli di Astriaha, YOUkulele Boss pre-tempore, e nel frattempo ti chiedevi che cazzo di fine avessi fatto.
Oggi faccio il compositore/produttore collaborando in ogni secondo della mia giornata con la Turchia. I miei lavori vanno a finire principalmente nelle serie tv, qualche film e qualche pubblicità. Recentemente una di queste serie è stata acquistata e trasmessa su FoxLife Italia e non nascondo di essermi bullato duramente. Ho anche collaborato al rebrand audio di una multinazionale statunitense e ogni tanto le mie note sono arrivate in qualche spot di qualche agenzia in Finlandia. Nelle mie ultime produzioni, ogni tanto ci ficco l’ukulele e ogni tanto proprio non posso.
La mia pupetta ormai ha quasi 6 anni e si sono aggiunti alla famiglia due porcellini d’India, Israel e Sherlock, che ad ogni minimo soffio di vento scappano a nascondersi per poi diventare Braveheart quando ci facciamo sotto con le verdurine. Sono ancora vegetariano ormai credo da più di 15 anni, le stecco con loro, e non sono diventato grigio. Continua a non fregarmene di meno se ti mangi una Fiorentina davanti a me.
Mentre succedeva tutto questo e vivevo prevalentemente inchiodato al mio sintetizzatore, YOUkulele è rimasto lì ad aspettarmi in silenzio. Zitto e buono.
Stanotte però… Niente, c’era qualcosa d’anomalo nell’aria. Ho messo da parte i pezzi, ho lasciato stare gli investimenti e ho riflettutto un po’ mentre mi grattavo il pizzo. In effetti stanotte non tirava un filo d’aria.
“Eddai… YOUkulele è la mia cameretta in cui sono libero di scrivere quello che mi pare. È il mio angoletto in cui conosco persone nuove sul forum e sì… non mi fa piacere diventare l’help desk per l’utente che non vuole sprecare 3 secondi a cercare nel blog quale ukulele acquistare ma in buona sostanza… sticazzi, dai. Perché mai dovrebbe vincere lui. Metto due box in homepage e ciao.”
Io su YOUkulele mi ci divertivo tanto per cui a pensarci bene, tutto il resto può tranquillamente andare a farsi un giro. Via la pubblicità. Via gli sponsor. Via layout complessi e incasinati con mille voci di menu che tanto nessuno ci va. Voglio il forum e la semplicità per uno che si rompe troppo le palle a navigare sull’ennesimo sito politically correct, dominato dalle affiliazioni, tutto chiacchiere e distintivo e dai dai che a fine mese si chiude in attivo. Che cojoni, dai.
Il web è fico quando diventa sanguigno, schietto e diretto ma soprattutto il web non è Facebook. Quello esiste più che altro per andare a vedere le foto delle pischelle per stessa ammissione del creatore.
Quando avevo iniziato a “fare le onde” con l’HTML era diverso – e maddai, ma veramente? Di fronte ad un fagiolo che da del Lei in un commento c’avremmo riso sopra finendo per canzonarlo a pieni polmoni perché sapevamo benissimo di essere tutti indistintamente uguali, con la facoltà di intrattenerci almeno ipoteticamente con Barack Obama sul precursore di Twitter e di riuscire a farci bannare da qualche sito perché magari il legittimo proprietario rosicava malissimo. Le formalità su Internet sono per quelli che ancora non hanno capito bene cosa sia.
La prima cosa che ho cassato dalla vecchia versione è stata l’ottimizzazione SEO. Ormai non me ne frega veramente una mazza dei motori di ricerca.
La seconda cosa che ho fatto è stata cambiare il forum con uno più veloce e facile da seguire.
La terza è stata radere al suolo tutto ciò che era inutile compreso il box di Facebook. Ok c’è l’iconcina in alto ma finisce lì, non voglio che YOUkulele partecipi al rincoglionimento da social network. Se qualcuno degli amici di un tempo o qualche utente nuovo sceglierà di scrivere qui sopra, magari per farci fare tre risate in croce a noi poveri stronzi, sarà perché vuole onestamente staccare un pochetto e non gliela fa proprio più.
Nel frattempo, mentre lavoravo fra codici e stili CSS, ho messo Netflix in sottofondo prima con Phenomenon e poi con Clerks, un classico.
Sinceramente non ho idea di come andrà a finire piuttosto penso a come ci sono finito e non ho problemi a dirti che è interamente dovuto a te che sprechi 3 minuti di vita per leggermi e che anche questa volta sei arrivato alla fine di questo pistolotto infernale.
Ne parlottavo con Astriaha mesi fa “Madò… C’è gente che ancora mi mette i like sotto i video di youtube… E sono pure commenti fichi! Cioè gente che si ascolta i Metallica e che non mi chiede solo consigli per acquistare uno strumento. Dai… che figata!”.
YOUkulele non poteva finire con #jesuisYOUkulele.
Ti pare che non me ne frega niente e che rinuncio al mio parco giochi preferito?
Ricominciamo con “I Am The Highway”. Non parlerò sempre e soltanto di ukulele e non ti terrò aggiornato sull’ultima muta di corde e su quanto spacchi quel modello in particolare perché ti svelo una piccola verità: l’ukulele nasce altrove e per suonarlo come si deve devi capire bene cosa e come lo vuoi suonare. Il trucco sta tutto lì e se ti sei concesso altri 4 minuti del tuo tempo per vedere il video qua sopra, forse lo puoi già intuire.
Nel frattempo sono diventate le 6:24. Ok che sono abituato a ‘sti orari però la luce qui fuori inizia a marcare malissimo.
Spero di rivederLa presto,
Cordialmente,
Jontom