
Mahilele 2.0
Per sapere proprio TUTTO su questo strumento ci siamo fatti raccontare da Daniela del Mercatino (la mamma del Mahilele) la sua storia, che ho trovato interessantissima, non parla solo di come suona o di com’è fatto, come leggeresti in una normale recensione, Daniela ci ha proprio raccontato come è nato il Mahilele.
Daniela:
“Il Mahilele è un ukulele in cui io e Luca abbiamo creduto da subito perché mai ad un prezzo così basso avevamo sentito un suono così ricco. Gli strumenti da 50 euro di solito hanno un suono un po’ da scatoletta, sono giocattoli da portarsi in macchina o nello zaino, ma che non ti vien voglia di suonare la sera sul divano, per rilassarti, per puro piacere… Invece il mahilele ha un suono bello caldo, ha sustain, ha corpo, puoi farci un po di tutto. Ed è anche vivace, colorato e robusto. Insomma da subito ci è sembrato lo strumento entry level ideale.
Siamo stati i primi a notarlo, in una fiera a Los Angeles, trovando così in Allan, il costruttore cinese, un partner assolutamente collaborativo e attento alle nostre esigenze, addirittura propositivo. Io e Luca siamo stati a fargli visita nella sua azienda e abbiamo potuto confrontarci di persona sulle idee per il futuro riguardanti sia il design che accessori, gadget, e nuovi modelli. I nuovi modelli in particolare sono un sfida anche per l’alto costo della realizzazione dei prototipi e degli stampi, quindi richiedono una programmazione piuttosto cauta, ma ci è piaciuta la volontà e determinazione di affrontare il mercato con un prodotto di qualità.
Dalla fabbrica di Allan escono 300 ukulele e 500 chitarre ogni giorno, e l’idea di uno strumento come i Mahilele non gli è nata dal desiderio di vendere di più, di battere la concorrenza o di aumentare i numeri. Anzi, siamo andati a trovarlo, dico la verità, anche un po indispettiti (e increduli) per l’essere stati rimproverati da lui di aver ordinato troppo, di essere cresciuti troppo in fretta. Ci ha spiegato che questo prodotto è una cosa che lui ha deciso di fare e di curare personalmente insieme a un gruppo di operai specializzati, perché desiderava lui stesso un prodotto senza problemi di qualità, con un bel suono, semplice da realizzare e stabile, affidabile tanto nella produzione quanto nell’utilizzo. Allan era tutto contento di aver trovato una vernice per il legno che è meno coprente, lascia più libero il suono, ed è completamente naturale ed atossica. È un uomo che pensa da solo ad apportare migliorie, senza che ci sia per forza l’impulso del cliente!
Siamo usciti da quell’incontro con l’esclusiva del prodotto per l’Europa ed ancora più entusiasmo. Il Mahilele spesso viene criticato perché è plastica, e in un prossimo futuro lo sarà ancora di più, ma lo scopo di un ukulele è suonare: il Mahilele suona bene, molto meglio degli ukulele in compensato, ed è carino, quindi noi ne siamo orgogliosi.”
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