
Meglio Lanikai o Ohana?
La domanda è spinosa. Lanikai e Ohana sono due marchi abbastanza diffusi nel panorama dell’ukulele mondiale. Si tratta di strumenti che reputo di “media” fascia e direi che a grandi linee sono rivolti a persone che cercano quel qualcosa in più rispetto ad un ukulele entry-level senza raggiungere vette economicamente importanti. Sia i Lanikai che gli Ohana possono arrivare a costare anche diverse centinaia di Euro senza però toccare cifre a 3 zeri.
Lanikai Ukulele makes you happy!
Agli inizi i Lanikai erano considerati strumenti da principianti, quasi tutti i modelli erano in laminato e recavano i difettucci tipici di strumenti che “suonano benino ma non sono niente di che”. Col passare del tempo, hanno ampliato la gamma di prodotti fino ad arrivare ai banjolele e ukulele un po’ più costosi.
Mi sono capitati fra le mani diversi modelli, sinceramente se dovessi ricordarmi le sigle di ognuno di loro non starei qui ma probabilmente lavorerei per la NASA. Ciò che li accomunava era un volume leggermente sotto la norma, forse dovuto ad un’eccessiva verniciatura e ad un buca un po’ troppo ristretta per i miei gusti.
Sono l’equivalente americano degli Ohana: diffusi su larga scala, li trovi in qualsiasi negozio di musica da New York a Honolulu. L’artista più importante che lo suona è Zach Condon dei Beirut – che fra gli altri suona anche ukulele Fender e Fluke – e in qualche foto promozionale, Jason Mraz.
Ohana Ukuleles made to be played
Nonostante li trovi ovunque, credo siano più diffusi in Europa. La caratteristica principale degli Ohana è sfornare ukulele solid a basso prezzo. I risultati sono ambigui: da un lato abbiamo il volume di tutto rispetto, dall’altro però ci portiamo dietro alcune pecche che proprio non si possono evitare fra gli ukulele fatti in serie. O meglio, se hai la tua giornata fortunata potresti tirare fuori dal cilindro un ukulele miracolato invidiato dai possessori di modelli più costosi.
Non ci sono artisti degni di nota che li imbracciano ma abbiamo l’amatissimo Ken Middleton, autore di numerosi video didattici sui suoi canali Youtube, che più o meno tutti noi abbiamo incrociato almeno una volta.
E il vincitore è…
Boh?! Cioè, non fraintendermi: ho la mia preferenza ma è talmente soggettiva che non posso spacciarla come risultato di un’accurata analisi comparativa. Si tratta di ukulele che alla resa dei conti si equivalgono: se da un lato abbiamo più intonazione, dall’altro abbiamo meno volume. Forse sono leggermente meglio la Ohana ma… il Lanikai è stato il mio primo ukulele sopra i 30 Euro e per quanto non abbia ricordi meravigliosi non me la sento di buttarlo giù dalla torre.
Dì la tua. Esprimiti e scegli da che parte stare. Let’s fight!
i miei primi ukulele di fascia media sono stati due Ohana di uno sinceramente mi pento ancora di averlo venduto ma vabbè sono stati rimpiazzati più che dignitosamente.
La fortuna erano entrambi discretamente intonati e con un ottimo volume … la cosa che non mi è mai piaciuta il manico che dal mio personalissimo punto di vista …. scomodo …il Lanikai mai provati
“il Lanikai è stato il mio primo ukulele sopra i 30 Euro e per quanto non abbia ricordi meravigliosi non me la sento di buttarlo giù dalla torre.” E’ stato anche il mio primo ukulele (dopo il primo giocatolo a 4 corde), ben fatto e funzionalissimo…consigliati!
Ohana, ho provato alcuni strumenti che funzionavano veramente bene e ne ho visti altri con la buca storta brrrrr
io però ricordo un ukulele Ohana soprano, copia quasi perfetta di un martin, che suonava da fare paura, ancora ricordo il volume e l’intonazione incredibili…
Ehilà! Allora, mi è arrivato da poco un Ohana Sh-35 Matt e sono rimasto sorpreso positivamente. Nel senso che, non essendo uno strumento di altissimo livello, mi aspettavo… di peggio! Buon volume (anche se non equilibratissimo), ma quello che mi ha colpito è l’intonazione. E’ praticamente suonabile fino al 15° tasto! Ovvio, più in alto si va e più forte bisogna pizzicare, ma calcolando la “scala corta” di un Ukulele (e il costo di questo modello) mi ha veramente sorpreso. Ho letto che di solito dopo il 9°-10° tasto l’intonazione cala un po’, ma forse sono stato fortunato. Come ha scritto Jontom: “se hai la tua giornata fortunata potresti tirare fuori dal cilindro un ukulele miracolato invidiato dai possessori di modelli più costosi”. E’ una cosa che mi è capitata in precedenza con delle chitarre: stessa marca, stesso modello, stesso tutto… ma “all’orecchio” risultati molto diversi.
Giusto una precisazione: Jason Mraz non suona un Lanikai. Lo si vede solo in qualche foto promozionale, ma in realtà quasi da sempre usa un baritono Andy Powers custom (che è meraviglioso!).
Complimenti per l’articolo, come sempre divertente e illuminante :)
Grazie per averlo precisato! Correggo subito ;)
Beh, io ho due Ohana, un soprano e un concert. E sinceramente non me ne separerei mai. Li trovo entrambi con un bel suono, a me personalmente piace, e comodi da suonare. Lanikai non lo conosco. Se non ricordo male, Ukulollo suona solo Ohana… Tanto per segnalare un artista italiano che lo suona d’abitudine. ;-)
Due Lanikai, il soprano divertente, tiene l’accordatura ed il suono mi piace. Il tenore continua a farmi inca…perchè se produci uno strumento a diciotto tasti, questi devono suonare fino in fondo. Morale un rivolto di la maggiore in alto suona come minore!!!