Luca “Jontom” Tomassini – No, è un ukulele
Riflessioni sconnesse, a volte fluide e un po’ romanzate, sull’ukulelista professionista che tempo fa iniziò a cullare l’idea di portare il suo strumento altrove. Le Hawai’i e l’idea che c’è dietro, un codice etico e uno stile di vita legati indissolubilmente ad uno strumento controverso, da molti definito una chitarra giocattolo ma in realtà mandatario delle tradizioni di un popolo e di uno stile di vita a cui tutti inevitabilmente aspiriamo. Non è un banjo né un mandolino, è un ukulele e questa è la sua storia.
Appunti per chi vuole insegnare lo strumento e chi vuole semplicemente sapere cosa sia
Questo saggio sono i miei appunti di viaggio mentre passavo da una località all’altra. Ci sono dentro un po’ di Hawai’i e di Emilia Romagna, Roma e Melbourne. È nato con l’idea di essere una piacevole riflessione sul mondo che mi circonda ed è diventato una guida pratica per chi in questo mondo ci vuole entrare, lavorare e divertirsi. È uno stile di vita che rende l’ukulelista professionista/docente di ukulele diverso dai suoi colleghi più blasonati, forse più abbordabile. Decisamente più rilassato.
Cosa dicono di “No, è un ukulele”
In ogni caso, da quel momento me ne andai in giro per la West Coast con il mio nuovo ukulele sotto il braccio, per foreste, deserti e città. Arrivai con il mio SK-35G nel fondo del Grand Canyon, con una serie di imprevisti, inclusa “l’apertura totale” delle scarpe da trekking durante la discesa. Ogni tanto le persone che incontravo mi chiedevano cosa ci fosse in quella custodia rigida che portavo dietro la schiena, assicurata alla bell’e meglio allo zaino. Quasi una parafrasi dell’avvistamento di superman: un violino? Un mandolino? Un mitra? “No, è un ukulele”. Tutto questo mi è venuto in mente nell’istante in cui ho letto il titolo del libro-saggio-memoria di Luca Tomassini, in arte Jontom.
Leggi la recensione integrale sul sito di Mauro Corso.
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