
Corso Preparto “Reparto Ukulele” – Ep.2
Bentornato al tuo personalissimo Corso Preparto “Reparto Ukulele” – Come affrontare l’arrivo di un nuovo membro in famiglia ed inserirlo al meglio nei nostri ritmi quotidiani. Ricordati sempre che è l’ukulele che dovrà assecondare te e non il contrario. Se piange di notte, forse è il caso di andare a controllare e se è il caso, accordare.
Prima di proseguire, ricordati di aver dato una letta alla lezione precedente: La scelta dello strumento e le braccine corte.
2. Se non hai niente da dire non intervenire
Quando si inizia a suonare uno strumento ci sono diversi approcci: c’è chi pretende di studiarsi qualsiasi battuta in forma rigorosamente matematica e chi invece, sin dalle prime fasi, va ad orecchio cercando di imitare quello che più gli piace.
È chiaro che nel secondo caso dev’esserci un minimo di predisposizione all’ascolto altrimenti hai voglia ad emulare… Si tratta di persone con tanta voglia di fare, desiderose di esprimersi, magari anche attraverso qualche stronzatina steccando un po’. Non mi dilungo più di tanto su questo aspetto perché non mi posso mettere a riassumere capitoli interi di No Panic e passo subito al sodo.
Semplificati la vita.
Il concetto è semplice ed estremamente logico: non c’è mai soltanto un modo per affrontare le cose. Almeno non sul tuo strumento nuovo di zecca. Non ti incaponire in esercizi fini a sé stessi eseguiti a macchinetta e fai in modo che qualsiasi cosa fai sul tuo strumento abbia un obiettivo ben preciso.
La musica non è esclusivamente rigore e linearità ma soprattutto espressione e ritmo. Non metterli in secondo piano ma inizia a darli per scontati anche lontano dal tuo strumento.
L’ukulele è soltanto un mezzo per dare vita alle tue idee musicali ma se dietro non c’è niente da dire… che suoni a fare?!
Iniziare a suonare con un buon senso ritmico e la voglia di dire qualcosa ti sarà di enorme aiuto e renderà lo studio più piacevole, altrimenti finirai per suonare sempre 4 corde con la stessa intensità in maniera anonima. Finirai per studiare ma non è detto che alla fine della giornata avrai realmente imparato qualcosa. Quante volte in passato ti sarà capitato di sottolineare libri interi per poi arrivare alla fine dei vari capitoli e accorgersi di non aver appreso una beneamata cippa?
Rifletti, ascolta ed osserva ché di strada devi farne ancora tanta. In parte l’hai già fatta ma non coinvolgerai mai te stesso se non inizi a portare in musica il ricordo del tuo percorso. Dalle tue esecuzioni verrà fuori solo la concentrazione di chi prova a suonare in maniera corretta, otterrai solamente un “huh che bravoooooooo” dagli amiconi che ti vogliono tanto bene ma nel giro di un anno, la tua passione per la musica probabilmente lascerà il posto a qualcosa di nuovo. Quando tornerai a casa, non ci sarà più quell’amico a farti compagnia. E magari la sera ti farà anche un po’ paura.
Quando ascolti la musica ti viene mai l’istinto di muovere la testa a tempo? Riesci ad esprimere in qualche modo i tuoi pensieri? Dalla più convenzionale forma artistica alla piu impensabile attività lavorativa… Johnny Cash parlava di disadattati, Bruce Springsteen dell’American Dream e dei suoi intoppi lungo il percorso… Tu di cosa parlerai?
Fatti due conti e semplificati la vita aggiungendo conoscenza al tuo bagaglio culturale. Coinvolgiti ed inizia a guardare il tuo strumento con occhi diversi: può essere un semplice giocattolo o un inestimabile compagno di viaggio. Ti servirà lungo il cammino alla scoperta di uno strumento musicale. Se sarà breve o lungo, dipende da te.